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- Anzio IL PORTO NERONIANO
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Dalle fonti antiche e precisamente dallo storico Svetonio le clou dei viaggiTranquillo, sappiamo che Nerone tra le molte opere realizzate per la sua città natale, fece costruire ad Anzio anche un grandioso porto. La scelta del luogo di costruzione, fu in un certo senso obbligata dalla natura stessa che aveva già offerto fin dalla preistoria, un porto naturale alle genti stanziate sul promontorio di Capo d'Anzio: qui i Latini attrezzarono il Caenon;qui continuarono ad utilizzarlo i Volsci e qui Nerone costruì il suo porto.
Gli architetti Celer e Severus, che per lui avevano già realizzato grandi opere, si trovarono di fronte ad alcuni problemi di spazio. L'imperatore infatti non voleva semplicemente riattivare l'antico porto del Caenon ormai troppo angusto, ma ne voleva costruire uno molto più grande adeguato alle nuove esigenze e allo sviluppo futuro della sua Antium. Scelti quindi come punti di attacco i due promontori naturali, costruirono due moli lunghi m.700 circa, quello orientale e 850 quello occidentale. Essi disegnavano un bacino di forma quasi trapezoidale.
Il porto possedeva una sola bocca d'ingresso larga circa 60 m. e rivolta a Sud-Est. Ogni molo, largo circa 10 m. aveva verso l'interno una banchina o marciapiede carrabile largo circa 5,50 m.. Furono realizzati mediante gettate di opera cementizia, in cassaforme di tavoloni di legno le cui impronte sono tutt'oggi visibili nei pochi tratti ancora affioranti nel molo orientale. Queste murature erano rivestite e protette da una cortina laterizia scandita, ad intervalli regolari, da semicolonne che sicuramente una volta erano ben visibili anche fuori dell'acqua che oggi ne ricopre i monconi superstiti. Del molo di ponente oggi restano pochi tratti per alcune decine di metri, mentre gran parte è ancora interrato e nascosto sotto gli edifici e le strutture del nuovo molo voluto dal papa Innocenzo XII nel 1700. Probabilmente i due moli erano difesi nel lato a mare da una scogliera artificiale le cui tracce ancora sono visibili nonostante i saccheggi effettuati per la costruzione del porto innocenziano.
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